Affinchè la sentenza canonica che dichiara la nullità matrimoniale, già esecutiva nell’ordinamento della Chiesa, possa produrre effetti anche nell’ordinamento dello Stato Italiano deve essere sottoposta ad un procedimento in cui si accerta che non contrasti con i principi dello Stato Italiano denominato procedimento di delibazione.
Tale azione, si prescrive nel termine di 10 anni dal passaggaggio in giudicato della sentenza, permette di dare esecuzione alle sentenze canoniche nell’ ordinamento italiano e di conseguenza di produrre i relativi effetti giuridici.
A seguito dell’entrata in vigore della L.397/2000 anche il difensore ha la facoltà di svolgere investigazioni nel corso delle indagini al fine di ricercare ed individuare elementi di prova a favore del nostro assistito (327bis cpp).
Purtroppo però tale attività è svolta da pochi, sia per un problema culturale l’avvocato non deve provare, ma valutare se la prova supera lo standard del ragionevole dubbio, sia per un problema economico. Infatti, fare le indagini difensive ha un costo, sia infine, per un recondito timore del difensore circa l’attendibilità delle stesse prove; poiché non possiamo non considerare l’alto grado di responsabilità che si assume in ordine alla veridicità e alla fondatezza delle stesse.
In sede di opposizione a decreto ingiuntivo l'opposto solleva l'eccezione dell'improcedibilità dell'opposizione in quanto l'opponente non ha partecipato all'incontro di mediazione.
Prima di comprendere se la presenza delle parti sia condizione di procedibilità ci si chiede:
- chi è il soggetto che deve esperire la procedura di mediazione nel giudizio ex art. 645 cpc?
- la sanzione di improcedibilità colpisce l'originaria domanda proposta in sede monitoria con conseguente inneficacia del provvedimento di ingiunzione generando quindi l'estinzione del giudizio di opposizione e attribuendo, quindi, definitività al decreto?
La responsabilità oggetto di parere riguarda la responsabilità civile del medico della clinica Alfa, in relazione ad un intervento di "lifting di glutei e cosce", da cui è derivata per la paziente una invalidità permanente legata all'insuccesso dell'intervento.
Puó essere considerato un reato utilizzare una rete internet wirless protetta da password facilmente rilevabile da qualsiasi dispositivo capace di navigare in rete? E se la rete é libera, l'utente può utilizzarla per scopi personali?