Defalzionare il carico penale delle aule di Giustizia ora si può.
Il Governo ha varata una nuovo decreto ( in conformità al disposto dell’art. 2, comma 2, della l. n. 67/2014 - deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio) che prevede la modifica e la revisione di disposizioni facenti parte del Codice Penale e di norme contenute in Legge speciali.
Le nuove sanzioni amministrative saranno, cosi determinate:
- da 5 mila a 15 mila euro, per le contravvenzioni punite con l’arresto fino a 6 mesi,
- da 5 mila a 30 mila euro, per le contravvenzioni punite con l’arresto fino a 1 anno,
- da 10 mila a 50 mila euro, per i delitti e le contravvenzioni puniti con un pena detentiva superiore a 1 anno.
Diverse le fattispecie coinvolte: il reato di omesso versamento, nel limite di 10 mila euro, delle somme trattenute dal datore di lavoro come contribuiti previdenziali e assistenziali e a titolo di sostituto di imposta; la guida senza patente; il noleggio di opere protette, l’ingiuria, l’interruzione di gravidanza. Depenalizzata anche la violazione delle prescrizioni per la coltivazione di cannabis per fini terapeutici o di ricerca, l’appropriazione di cose smarrite ed il furto del bene da parte del comproprietario. Resta escluso dal provvedimento il reato di immigrazione clandestina.
La questione interessa anche le violazioni commesse anteriormente all’entrata in vigore del decreto in ragione del principio del favor rei, mentre restano ferme le condanne passate in giudicato ovvero divenute definitive.